Blindata. La parola chiave di questa prima giornata Al Lido per la 74 edizione del Festival di Venezia. Sicurezza al massimo. Grazie a controlli dal cielo, da terra e dall’acqua. Forze dell’ordine ovunque.
Sala operativa interforze nel palazzo del Casino’. Controlli borse incrociati. Deviazioni e Slalom rispetto ai percorsi conosciuti.
Ma ci si sente bene, con un Festival del cinema che ti incoraggia e ti protegge. Ti incoraggia alla riflessione, all’approfondimento, alla comprensione.
La Terrazza della Biennale che affaccia sulla spiaggia dell’Excelsior permette la vista di una Venezia mai – in occasione del Festival – così accaldata, con tanti bagnanti in acqua. Tranquilla, nonostante o grazie ai cecchini.
Il primo film che vedo nella magnifica Sala Darsena, da sempre la mia preferita è quello di Paul Schrader, regista e sceneggiatore di magnifici film quali Taxy Driver e American Gigolò, First Reformed.
Si tratta della parabola di un reverendo protestante (Ethan Hawke) di una piccola chiesa costantemente vuota. Ex cappellano militare che dopo aver subito la perdita di un figlio è nuovamente coinvolto in una vicenda tragica e complessa, in cui conoscerà la giovane e bella Mary (Amanda Seyfried, quella di MammaMia) e soffrirà della tragica morte del marito di lei, un ambientalista radicale (Philip Ettinger).
Il regista e sceneggiatore Paul Schrader ammette in Conferenza Stampa di oggi al Palazzo del Casinò che Taxy Driver ha influenzato First Reformed. E noto con sorpresa questo suo pensiero e cioè credere che i film abbiano una vita propria indipendente dal loro autore e che da soli riescano ad elaborare delle trame. Come avrebbe fatto Taxy Driver con First Reformed. E concordo in pieno, le analogie sono potenti. Si tratta di un uomo malato e disturbato, non solo dalle perdite sempre più attuali ma anche da un senso di inutilità che lo pervade, conscio anche lui che l’umanità ha i giorni contati. Concetto che il regista ripeterà in conferenza stampa. L’umanità non arriverà alla fine di questo secolo.
Ricordo che alla conferenza di The Canyons, film presentato a Venezia nel 2013 (e che a me personalmente piacque ben più di questo e non certo solo per i suoi avvenenti attori – Lindsay Lohan e James Deen) Schrader disse che il cinema era finito, rappresentandolo con sale vuote (cosa che non è ancora davvero accaduta). Il vuoto riempie l’immaginario dell’autore.
Non vi è dubbio che il reverendo protagonista già parecchio “disturbato” dalla perdita del proprio figlio non riesca a stare in bilico tra speranza di un nuovo amore e costante disperazione
L’attore Edwarde Hamke dice in conferenza che il protagonista cammina sull’orlo dell’abisso. Strepitosa la diluizione dello sgorgatore del wc nel wiskey della sera.
In una parola: ossessivo.

Dettaglio: la Chiesa esiste davvero.

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