Al Privacy Day, il 19 giugno alle 11 e 30, a Pisa parlerò di Social Scoring e DPIA perchè credo sia uno dei temi più affascinanti di tutto il GDPR.

Finalmente riusciamo a silenziare chi ha sempre sostenuto che la privacy non esiste e che le discipline a sua protezione non servano a niente. Se non esistesse, questi giochini “cinesi” potrebbero avvenire anche da noi. E probabilmente alcuni tentativi già ci sono.

Il piano della Cina di Social Scoring prevede – su una popolazione di 1,3 miliardi – tra le (tante) altre cose di creare un sistema di riconoscimento facciale in grado di identificare le persone entro tre secondi – con un tasso di accuratezza del 90%.

Dalla profilazione degli utenti mediante le applicazioni di telefonia mobile alla creazione di un “sistema di credito sociale” per tenere d’occhio le persone, la Cina sta portando la tecnologia di sorveglianza a livelli sempre più ambiziosi

Viene monitorato tutto, i social media, gli acquisti on e off line, le conversazioni, le preferenze di ricerca, la puntualità nel pagare i debiti, e per farlo si usano tecniche diverse,tra le quali app, videosorveglianza, droni, piccioni robot, riconoscimento facciale. E il risultato è (soprattutto) uno. Lo score, il punteggio, in grado di analizzare in un voto il livello di affidabilità, di pericolosità sociale dell’individuo.

Sicuramente tra gli scopi c’è (anche) la cattura dei criminali, ma molto più spesso si crea e si raffina il pregiudizio digitale e non solo.

Ad oggi e in Europa l’unico elemento di contrasto è la DPIA. Usiamola. Il meglio possibile.

Programma completo su Federprivacy https://www.federprivacy.org/eve…/Privacy_Day_Forum_2019.pdf

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